magazine, News

CHE COS’È LA REALTÀ AUMENTATA E COME PUÒ CAMBIARE IL CAMPO MEDICO

Molto spesso sentendo parlare di realtà virtuale, viene naturale associarla al campo videoludico, tuttavia questa tecnologia non è più soltanto intrattenimento.

La realtà aumentata infatti, rivoluzionerà oltre i consumatori, anche processi aziendali diversi, rappresentando un supporto prezioso all’operato umano potenziando la performance degli strumenti di lavoro.

 

 

Che cos’è la realtà aumentata? Definizione.

Procediamo con ordine.
La Realtà aumentata (AR, ossia Augmented) è una tecnologia che arricchisce la nostra esperienza visiva e sensoriale con l’aggiunta di contenuti ed animazioni digitali.

Essa è un sistema che incorpora e interagisce con tre caratteristiche fondamentali (spazio, tempo e interazione) un’integrazione fra realtà fisica e mondo digitale, quindi, con cui attraverso un’interfaccia grafica, è possibile creare oggetti 3D e 2D (un contenuto olografico) dandoci la percezione di poterci interagire con movimenti di corpo, testa e arti.

Tutto questo è possibile grazie all’utilizzo di dispositivi come smartphone, tablet, smart glasses e dispositivi di controllo come bracciali o guanti appositi che permettono all’utente di toccare, spostare, manipolare o apportare modifiche agli oggetti virtuali come fossero reali.

 

 

Realtà aumentata e realtà virtuale: le differenze

Realtà aumentata (AR) e Realtà virtuale (VR) vengono spesso confuse, ma si parla di due tecnologie con caratteristiche differenti.

La realtà virtuale infatti crea un ambiente totalmente artificiale, costruito con grafiche 3D, dando la di trovarsi realmente immerso in quello scenario.
La realtà virtuale, quindi, si sostituisce a quella sensoriale reale, coprendo il campo visivo, infatti essa richiede di indossare dispositivi elettronici, (caschi visori) che precludono il contatto con l’ambiente circostante.

La realtà aumentata (AR), invece che include il mondo reale, che viene però modificato con l’aggiunta di dettagli al campo visivo come animazioni e contenuti digitali che vengono proiettati davanti ai propri occhi (attraverso l’uso di smart glasses) oppure sul display di smartphone o tablet.

Quindi possiamo dire che la realtà virtuale ci catapulta all’interno di un ambiente totalmente artificiale, privo di qualsiasi elemento reale, mentre invece con la realtà aumentata siamo all’interno di un ambiente “vero” ma con la presenza di elementi digitali.

Nel primo caso “vengono ingannati i sensi”, nel secondo abbiamo un’aggiunta di informazioni a ciò che già siamo in grado di percepire con i nostri sensi.

 

 

Come la realtà aumentata può essere applicata nel campo medico

La realtà aumentata cambierà nei prossimi anni le nostre abitudini, il nostro modo di vedere il mondo e il nostro modo di lavorare. Una rivoluzione già presente per diversi settori: campo medico, sport, marketing turismo, intrattenimento e militare.

Il futuro dell’healthcare sta andando ormai verso questa direzione.
Oggi la realtà aumentata, sostiene il paziente durante l’iter terapeutico, è entrata nelle sale operatorie e può diventare uno strumento in grado di migliorare le performance chirurgiche, riducendo i tempi degli interventi e aumentando la precisione nell’atto chirurgico.
La Realtà aumentata viene inoltre utilizzata per la formazione di medici e studenti, e anche per testare nuove tecniche e terapie.

 

 

Realtà aumentata in campo medico: ecco alcuni esempi

In generale, i campi di applicazione di questa tecnologia in ambito medico sono principalmente:

  • terapie per la cura dei disturbi di memoria e di attenzione nei bambini autistici
  • riabilitazioni motorie/cognitive e post ictus
  • fasi iniziali della demenza senile
  • cure di malattie come il Parkinson
  • operazioni alla colonna vertebrale e midollo spinale

 

 

Operazioni chirurgiche

Con la aumentata è possibile eseguire un intervento chirurgico avendo una rappresentazione tridimensionale dell’anatomia dello specifico paziente, mettendo a disposizione del medico una mappa dettagliata da studiare ancora prima di operare il paziente.
Successivamente, in sala operatoria, la strumentazione chirurgica può essere riferita in tempo reale rispetto al modello tridimensionale anatomico del paziente, come già accade con i navigatori chirurgici con realtà virtuale messi in commercio.
Il meccanismo di funzionamento è simile a quello di un navigatore: è possibile avere in sala operatoria una mappa dell’anatomia del paziente dove vengono mostrati i movimenti degli strumenti, in modo da aumentare l’efficacia e quindi la qualità dell’intervento.

 

 

Radiologia medica

La realtà aumentata può essere impiegata anche nella immagini TAC e RMN.
Grazie alla sovrapposizione di più immagini 2D mostrate con la risonanza magnetica e l’uso di un visore, il medico è così in grado di studiare in maniera più semplice e dettagliata le strutture anatomiche e individuare tempestivamente eventuali anomalie degli organi interni.

 

 

Riabilitazione e terapia

La realtà aumentata può essere impiegata nel contesto riabilitativo e sia a livello fisico sia a livello cognitivo con programmi e sessioni apposite per recuperare o migliorare deficit e funzionalità compromesse.
Con la Telepresenza immersiva virtuale (Tiv) si simulano i tipici scenari in cui vengono trattati alcuni disturbi cognitivi, motori conseguenti a ictus e Parkinson, o psicologici come ansia, fobie, stress.
Il paziente indossa un casco e attraverso un controller, può svolgere i compiti richiesti orientandosi in ambienti simulati.
Questo approccio innovativo sollecita funzioni cognitive, uditive, visive, olfattive e tattili, simulando in modo realistico ed interattivo situazioni di vita quotidiana.

 

Autore:

Gabriele Mastrobuono

collaboratore presso Mission Empathy